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CONOSCERE I COSMETICI
Cosa è un cosmetico? -
EFFICACIA, RISCHI PER LA SALUTE E CLAIM PUBBLICITARI
La pelle, i capelli e i denti: il bisogno di igiene e protezione -
SCEGLIERE I PRODOTTI LEGGENDO LE ETICHETTE
Trasparenza, correttezza e informazione dei consumatori -
Introduzione
I cosmetici sono da sempre prodotti di largo consumo, ma negli ultimi due decenni l'ampliamento della varietà di prodotti e la crescente attenzione dei consumatori hanno portato articoli un tempo "di nicchia" e soprattutto nuove tipologie di cosmetici, a quote di mercato a dir poco impressionanti. Principali responsabili del boom dei cosmetici sono i prodotti cosiddetti "di bellezza" sia maschili che femminili; a torto o a ragione sono ritenuti oggi indispensabili per combattere i piccoli difetti estetici e gli inestetismi dell'invecchiamento e del sovrappeso: profumi, creme, lozioni e unguenti, coloranti e modellanti, abbronzanti e depilanti, antirughe ed anticellulite, sbiancanti per denti, deodoranti, gocce effetto lifting e ogni sorta di rimedio per ogni più piccolo problema, per ogni possibile capriccio estetico.
Indubbiamente, l'edonismo diffuso della nostra società ha la sua importanza nel determinare la fortuna del business dei cosmetici, ma non dimentichiamo che gran parte di esso si regge su falsi bisogni, su promesse mendaci e soprattutto sulla scarsa informazione dei consumatori. Nessun produttore di cosmetici si è mai visto costretto ad affrontare un giudizio in tribunale per aver promesso (ben sapendo di non poter mantenere), di cancellare le rughe o far ricrescere i capelli, di far perdere centimetri al giro vita o donare un nuovo sorriso splendente. Questo probabilmente perché ci siamo rassegnati alla bugia e continuiamo a sperare che almeno un poco del beneficio promesso si possa conseguire al punto di vederlo talvolta anche quando non c'è.
L'utilità dei prodotti cosmetici è grande per l'igiene e la cura della persona, aspetti fonda-
Questa Guida nasce con l'intento di chiarire ai lettori gli effetti positivi e negativi, ma anche i limiti, dell'uso dei prodotti cosmetici più comuni, spiegando in termini semplici le disposizioni di legge che ne disciplinano la produzione e commercializzazione, nonché offrendo consigli pratici per la scelta e il corretto impiego dei prodotti, che sono fattori essenziali per la tutela della salute e delle "tasche" dei consumatori.
Cos’è un cosmetico?
I cosmetici sono sostanze e preparazioni (diverse dai medicamenti) destinati ad essere applicati sull'epidermide, sul sistema pilifero o sui capelli, sulle unghie, sulle labbra, sui denti o sulle mucose della bocca, allo scopo esclusivo o preva-
La nostra pelle assolve a diverse funzioni:
Funzione barriera
Funzione protettiva
Funzione immunologica
Funzione secretiva
Funzione termoregolativa
Funzione sensitiva
Funzione di assorbimento
Le prime due funzioni hanno il compito di difendere l'organismo dalla perdita di liquidi e dall'aggressione degli agenti esterni (sia meccanici che chimici). Un cosmetico non può e non deve agire in profondità, interferendo con le funzioni fisiologiche dei tessuti e degli apparati, ma deve limitarsi ad interagire con gli strati superiori dell'epidermide altrimenti sarebbe un farmaco, con tutte le conseguenze del caso.
Perché un cosmetico è diverso da un farmaco?
Il prodotto medicinale (o farmaco) è una sostanza o combinazione di sostanze alle quali si attribuiscono capacità di cura o prevenzione delle malattie umane o animali, che sono somministrate allo scopo di effettuare una diagnosi medica o di ripristinare, correggere o modificare le funzioni fisiologiche dell’organismo.
Il farmaco richiede spesso prescrizione medica, prevede somministrazione controllata e dosaggi precisi,
La differenza tra un medicinale ad uso dermatologico ed un prodotto cosmetico è rilevante: il primo cura e previene malattie ed alterazioni sostanziali, il secondo si limita a proteggere, idratare, detergere la cute, senza agire in profondità. Vi sono anche prodotti che si posizionano “al confine” tra una categoria e l’altra, per i quali il produttore decide, in base a valutazioni di mercato, se commercializzare come farmaci, ottenendo la necessaria autorizzazione,o come cosmetici: è il caso ad esempio dei pro-
Le diverse famiglie di cosmetici
Per ogni funzione e utilizzo, la ricerca scientifica e l'industria cosmetica hanno dato vita ad una famiglia di prodotti:
prodotti per il viso e per il corpo
prodotti per i capelli
prodotti per l'igiene della bocca
prodotti detergenti
profumi e deodoranti
prodotti per il trucco (make-
prodotti specifici per bambini
All'interno di ognuno di questi gruppi vi sono comunque prodotti che per caratteristiche e composizione somigliano a prodotti di altre famiglie, ad esempio: uno shampoo ed un bagno schiuma, un detergente per il bagnetto dei neonati. In alcuni casi la distinzione è data da fattori non legati alla funzione o alla composizione, ma ad esigenze di marketing, che tende a differenziare i prodotti per raggiungere i consumatori più esigenti con la pretesa (e suggestivamente efficace) specificità.
La distinzione, poi, passa anche attraverso la differenziazione dei canali di vendita e conseguentemente del prezzo: i prodotti venduti in farmacia hanno solitamente prezzo medio alto e reputazione di migliore qualità, essendone l'immagine legata alla ricerca farmacologica e scientifica; i prodotti venduti nelle erboristerie hanno invece come prima caratteristica la naturalità, ovvero le pretese di tollerabilità e qualità legate alla presenza di erbe ed estratti naturali; i prodotti venduti nella grande distribuzione, invece, raggiungono un vastissimo pubblico generalmente meno esigente ed elitario, grazie al prezzo contenuto.
La legislazione comunitaria e nazionale sui cosmetici
L'ampiezza del mercato dei prodotti cosmetici e l'interessamento della totalità dei consumatori hanno destato l'attenzione del legislatore comunitario, spinto anche dalle esigenze di regolazione uniforme del mercato a tutela della concorrenza e degli operatori economici. La normativa ha innanzitutto regolamentato la produzione, elencando le sostanze vietate come ingredienti perché ritenute dannose per la salute, nonché i tempi per la graduale eliminazione di quelle sospette. Le direttive UE in materia di etichettatura dei cosmetici (la prima, la 76/768/CE ha subito numerose modifiche, di cui cinque soltanto nel 2004) ed i provvedimenti di recepimento a livello nazionale, hanno indicato esplicitamente le informazioni obbligatorie da dare al consumatore attraverso l'etichetta: nome o ragione sociale del produttore (o del responsabile dell'immissione in commercio), contenuto nominale (quantità), data di scadenza (per prodotti con durata inferiore a trenta mesi), precauzioni di impiego (se ve ne sono), lotto di fabbricazione, funzione del prodotto (se non evidente), elenco degli ingredienti, paese di produzione, periodo di conservazione del prodotto dopo l’apertura per prodotti con durata superiore a 30 mesi (da marzo 2005).
Conoscere i cosmetici La nostra indagine, che ha interessato circa 50 prodotti per ciascuno dei 4 paesi interessati (Italia, Francia, Spagna e Grecia), ha rilevato una generale rispondenza dei prodotti ai requisiti di legge, ma anche purtroppo una sostanziale disattenzione alle esigenze informative di base dei consumatori cui la legge voleva venire incontro: quasi mai si trovano precauzioni e dosaggi d'uso, modalità di conservazione, indicazione di ingredienti potenzialmente allergenici, mentre quasi sempre si trovano claim ingannevoli sulle caratteristiche e proprietà "terapeutiche", riferimenti a non meglio specificate prove di laboratorio su tollerabilità ed efficacia. Infine, le informazioni rilevanti per la salute e per la sicurezza d'uso sono sempre molto meno evidenti e leggibili delle informazioni di tipo commerciale e pubblicitario.
La pelle, i capelli e i denti: il bisogno di igiene e protezione
L'igiene è una fondamentale forma di prevenzione delle malattie, delle affezioni cutanee e delle irritazioni. E' necessario asportare, detergendo senza aggredire eccessivamente, tutto ciò che rimane depositato su queste parti (polvere, cellule morte, sebo, residui del materiale con cui entrano in con-
Alcune volte la disidratazione o la secchezza della pelle dovute al freddo o all'uso di prodotti chimici aggressivi come i detersivi, devono essere combattute con l'aiuto di cosmetici con funzione idratante: una protezione semplice quanto efficacemente svolta dalla maggior parte dei prodotti in commercio, senza particolari esigenze qualitative. Lo stesso potrebbe dirsi del dentifricio: la pulizia dei denti è fondamentale, soprattutto quella che avviene meccanicamente con l'uso dello spazzolino, ma non vi è prova che un dentifricio piuttosto che un altro possa avere un ruolo determinante nella prevenzione della carie (anche se il fluoro può essere utile nei dentifrici dei bambini). Suggeriamo sempre di riflettere, se possibile con l'aiuto di un medico o di un farmacista, sulle reali esigenze che abbiamo di protezione della pelle, dei capelli e dei denti, oltre al normale bisogno di igiene, prima di ricercare in un pro-
L’idratazione
Mantenere la pelle idratata è molto importante per conservarne la naturale elasticità e morbidezza, preservando l'integrità del delicato film idrolipidico, che la protegge dall'aggressione degli agenti esterni (freddo e vento, aria condizionata o secca ecc.). Una crema idratante è utile sia sulla pelle del viso che sulla pelle del corpo e delle mani: ricordiamo che la composizione e le caratteristiche delle creme destinate a questi diversi usi sono davvero molto differenti. Le creme per le mani sono spesso ricche di glicerina, sostanza che "cattura" efficacemente le molecole di acqua (dunque è un buon idratante) ma che, a volte, presenta qualche effetto indesiderato: in caso di secchezza dell'aria, invece di trattenere l'acqua dell'ambiente circostante la glicerina sottrae acqua alla pelle, con effetti opposti a quelli sperati! Le creme per il viso sono spesso di formulazione più complessa, basata sull'interazione di diversi principi attivi idratanti, associati a ingredienti anti-
La protezione solare
L'azione dei raggi solari (recentemente più aggressiva a causa del deterioramento dello strato di ozono atmosferico) è dannosa per la pelle: la prolungata e frequente esposizione ne causa il precoce invecchiamento, macchie, eritemi ed espone al rischio di tumore della pelle. Le carnagioni chiare hanno meno difese naturali e sono più esposte alle scottature. Proteggersi efficacemente significa innanzitutto limitare l'esposizione, realizzarla in modo dolce e graduale, nelle ore meno calde della giornata, lontano da superfici riflettenti (acqua, neve ecc.) e sempre con l'ausilio di un buon prodotto protettivo applicato abbondantemente e frequentemente. Le numerosissime creme solari in commercio generalmente sono dirette a proteggere sia dai raggi UVA (responsabili di danni a collagene ed elastina, ovvero dell'invecchiamento precoce) che dai raggi UVB (responsabili di scottature ed eritemi): il Sun Protection Factor (SPF) si riferisce alla capacità di difendere dalle scottature causate dagli UVB
Fattori critici dei prodotti solari sono:
buon assorbimento UVA-
buona stabilità alla luce
buona stabilità chimica resistenza all’acqua
buona solubilità negli ingredienti cosmetici associati ridotto assorbimento cutaneo
assenza di effetti tossici e irritativi
Spesso purtroppo i filtri solari sono meno efficaci del dovuto, meno stabili, soggetti a rapido deterioramento (es. l'esposizione al calore ne depaupera irrimediabilmente le proprietà).
Il trattamento dei problemi della pelle e delle imperfezioni
Spesso ci affidiamo (erroneamente) ad un prodotto cosmetico per risolve-
Pulire e sbiancare i denti
Il desiderio di migliorare l’estetica del sorriso c’è da sempre. Premesso, come è a tutti noto, che la costante e accurata igiene orale è la prima prevenzione della carie dentale e delle patologie irritative della bocca (infiammazioni gengivali, denti sensibili), osserviamo da anni come il proliferare di dentifrici e colluttori con presunte proprietà antiplacca e anticarie abbia fatto breccia nel mercato, grazie alla promessa di efficace prevenzione dovuta a questo o quell’ingrediente “magico”. Una buona spazzolata dopo ogni pasto, non fumare, usare un collutorio disinfettante per combattere la presenza di batteri quando si ravvisano sintomi di irritazione, sono regole di base: questo o quel dentifricio poco importa ma, attenzione ai prodotti troppo abrasivi che attaccano lo smalto e all’abuso di disinfettanti che mina le difese immunitarie della bocca ed espone al rischio di micosi. La presenza di marchi di qualità come “approvato associazione medici dentisti” e simili ha dal nostro punto di vista, considerando che non sono risultate reperibili informazioni sul reale contenuto di controlli e garanzie previsti dal disciplinare di rilascio del marchio, solo un effetto di pubblicità ingannevole. Gli sbiancanti contenuti nei comuni dentifrici sono piuttosto blandi, mentre i prodotti specifici più efficaci, per lo sbiancamento in effetti aggrediscono lo smalto e devono essere usati con molta cautela, per periodi brevi e non ripetuti, circostanza niente affatto chiara sulle etichette alla voce “precauzioni d’uso”. I prodotti con elevato tasso di perossido di idrogeno devono essere usati solo dopo aver consultato un dentista: oltre lo 0,1% non si tratta più di un semplice cosmetico! A volte il contenuto di questo ingrediente si aggira sul 3-
La depilazione
I rimedi usati per l’eliminazione dei peli superflui sono stati tradizionalmente in prevalenza meccanici: estirpazione e taglio, con i noti effetti collaterali del dolore per il primo e della ricrescita più vigorosa per il secondo. Negli ultimi decenni l’industria cosmetica ha immesso sul mercato prodotti di uso meno “traumatico” con azione chimica sul pelo: alcuni di essi ammorbidiscono e corrodono il pelo per consentirne l’asportazione indolore con una semplice spatola. La tollerabilità di questi prodotti, più aggressivi ad esempio di un prodotto emolliente da barba, non è priva di dubbio, così come non è chiaro il meccanismo chimico attraverso il quale l’azione di deterioramento dovrebbe interessare il pelo ma salvaguardare l’epidermide. Poiché l’insorgenza di una reazione allergica può verificarsi in qualsiasi momento, anche con prodotti che si usano abitualmente, è bene sempre effettuare un test su una piccola porzione di pelle almeno 48 ore prima dell’uso. Per le cerette a caldo c’è da dire che sono assolutamente controindicate per i soggetti con fragilità capillare, avvertenza che non compare generalmente sull’etichetta. Nessuna crema depilatoria può prevenire o ritardare la ricrescita dei peli. rischi, di cui non sempre le consumatrici sono consapevoli.
I prodotti dimagranti
Per venire incontro alla crescente domanda di ausili per il dimagrimento e la lotta alla cellulite, l'industria cosmetica ha prodotto una vastissima gamma di creme, gel, lozioni, fanghi ed altri rimedi destinati ad agire attraverso l'assorbi-
Effetti allergizzanti dei cosmetici
Il problema delle allergie è diffuso e sentito in modo crescente nelle società evolute, in parte per la maggiore sensibilità della medicina attuale a queste tematiche, in parte per l’incremento della sua incidenza sulla popolazione, probabilmente riconducibile a cause ambientali (inquinamento, alimenti non sani e contaminazione chimica, uso di farmaci). I componenti di prodotti cosmetici che hanno un potenziale effetto allergizzante sono numerosi. Alcuni, già noti per questa caratteristica, sono stati eliminati dalle sostanze il cui uso è ammesso, altri sono tuttora impiegati nella produzione, perché non ancora individuati come fattori di rischio o perché la loro azione si realizza su una percentuale limitata di soggetti. Molti prodotti riportano la dicitura "ipoallergenico", (nessun prodotto può essere ritenuto del tutto "anallergico"), il cui significato è che su una modesta popolazione di soggetti gli ingredienti e miscele impiegati non sono risultati comuni allergeni: la Direttiva 93/35/CE ha reso obbligatorie le prove di laboratorio sui prodotti. Il problema principale del consumatore allergico è che, anche quando sia ben informato sulle sostanze da evitare, ha spesso grande difficoltà a riconoscerle nella lista degli ingredienti, stilata in etichetta con la nomenclatura INCI (International Nomenclature Cosmetic Ingredients), poco comprensibile ai non addetti ai lavori: abbreviazioni, sigle e numeri dicono poco ai "profani". Peraltro, la legge consente ai produttori di omettere l'indicazione di un ingrediente per motivi di segretezza della formula. Chi ci assicura che proprio tale ingrediente non sia per noi nocivo?
A partire da marzo 2005 alcuni noti allergeni devono obbligatoriamente essere indicati in etichetta come tali.
Ingredienti pericolosi
Vi sono stati negli anni casi di ingredienti, largamente utilizzati nell'industria cosmetica, la cui tossicità è risultata evidente con molto ritardo e grave rischio La Commissione Europea, in conformità con le indicazioni dell'OMS e con le risultanze di ricerche scientifiche e mediche, ha elencato le sostanze "proibite". Per alcune di esse è stato previsto un periodo di moratoria, per con-
I prodotti spray
Il problema dei gas propellenti dei prodotti in confezione spray ha indotto in tempi recenti alla loro riformulazione: oggi sono usati propellenti non dannosi per l'ozono o tecniche di spruzzo senza gas.
E' importante sapere che l'inalazione pressoché quotidiana di questi prodotti lascia intuire potenziali conseguenze sulla salute: che si tratti di una lacca per capelli (con il suo film plastico che si deposita) o di un deodorante, con o senza contenuto alcolico, ricordiamo che quelle sostanze non sono nate per essere ingerite né inalate, dunque la loro tossicità non è testata se non per contatto epidermico.
Evitiamo dunque di inalare tutti i giorni con disinvoltura i prodotti che vaporizziamo ad uso cosmetico.
I prodotti che fanno miracoli
Il cosmetico è ancora oggi il più soggetto a pubblicità ingannevole, promesse miracolistiche e disinformazione dei consumatrici. Le promesse sono quelle di sempre, ma ve ne sono anche di nuove: eliminare le rughe, far ricrescere i capelli, far diminuire le circonferenza del corpo di decine di centimetri, gonfiare le labbra, rassodare il seno, cancellare le smagliature, rinnovare il sorriso...Inutile dire che i consumatori tendono ad aspettarsi come minimo il mantenimento della metà delle promesse fatte dai produttori, cosa niente affatto garantita! Peraltro è possibile sporgere reclamo o chiedere risarcimento per i danni subiti da effetti tossici di un prodotto, ma non certamente per il mancato effetto miracoloso, stante la inevitabile soggettività (un vero alibi per i produttori più spregiudicati) della risposta individuale al trattamento e dunque della sua efficacia. E' possibile tuttavia denunciare la pubblicità ingannevole all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che provvederà in caso di pronuncia di ingannevolezza ad inibire l'ulteriore diffusione del messaggio. Le associazioni dei consumatori sono impegnate sul fronte della trasparenza e veridicità dell’informazione e chiedono insistentemente più regole, più controlli e più sanzioni.
La durata e la conservazione dei prodotti
La durabilità minima garantita (data di scadenza) non è un'indicazione obbligatoria, se il prodotto ha una validità superiore a trenta mesi. In generale un cosmetico viene considerato scaduto quando presenta delle anomalie e quindi perde la sua funzione originale, oppure quando l'odore ed il colore o la consistenza risultano alterati: ad esempio in una crema quando appaio-
non utilizzare prodotti con aspetto non omogeneo, colore ed odore sospetti;
non utilizzare prodotti aperti da molto tempo, come protettivi solari dell'anno precedente (questi ultimi in particolare neanche se presentano caratteristiche inalterate);
preferire cosmetici in tubetto, flacone e dispenser in quanto il vasetto potrebbe essere contaminato immergendovi le dita, per quanto pulite;
evitare sbalzi di calore e l'esposizione diretta alla luce del sole, nel caso in cui la confezione fosse trasparente;
conservare a temperatura ambiente in ambiente umido come il bagno, dove solitamente vengono riposti i cosmetici, rappresenta un fattore scatenante per la proliferazione di muffe e batteri;
e inoltre si tenga presente che:
creme, shampoo, latte detergente, gel, sono quelli più a rischio perché a base acquosa: mai diluire con acqua non sterile, perché in questo modo l'antibatterico non sarà più sufficiente il rischio di contaminazione è inferiore nel caso di prodotti a base alcolica (deodoranti, profumi, lacche per capelli, smalti) ed è modesto anche per i prodotti solidi come ombretti, matite ecc.; I prodotti grassi sono soggetti a irrancidimento; I prodotti senza conservanti si deteriorano rapidamente.
Trasparenza, correttezza e informazione dei consumatori
Scegliere i prodotti leggendo le etichette Si tratta, come noto, dei requisiti ideali di un prodotto e del rapporto tra chi produce e chi acquista. Nella vastità dell'offerta, i consumatori stanno imparando a premiare la correttezza del produttore che promette soltanto quanto è in grado di mantenere e soprattutto informa in modo completo e corretto sul contenuto e i rischi legati al prodotto. I risultati dell'applicazione della legge sul-
La presenza di informazioni ambigue, riferimenti a fantomatiche prove di laboratorio, tecnicismi inutili e pretenziosi sono tutte spie di poca serietà e affidabilità del produttore, con le conseguenze presumibili sulla qualità del prodotto...
I test sugli animali
Come ormai molti consumatori sanno, la maggior parte dei prodotti cosmetici di uso comune e quotidiano, come lo shampoo, il rossetto o la crema idratante (più che altro i loro ingredienti), vengono testati su animali per verificarne la tossicità, pericolosità e tollerabilità, attraverso pratiche che, per la loro crudeltà e frequente inutilità, vengono criticate da un gruppo sempre crescente di persone, animalisti e non. Tali critiche hanno fatto sì che anche l’Unione Europea si occupasse della questione attraverso l’emanazione di varie direttive dal ‘93 ad oggi, che se da un lato erano tese ad eliminare gradualmente i test sugli animali dei prodotti cosmetici e dei loro ingredienti, dall’altro hanno dato la possibilità di posticipare molte volte l’entrata in vigore di tale divieto. Consapevoli di questa avversione del pubblico, molti produttori hanno dotato i loro prodotti di marchi o diciture “animal-
che talvolta il marchio in modo fuorviante si riferisce al solo prodotto finito e non ai suoi ingredienti, come appunto la dicitura “prodotto finito non testato su animali” o il più generico “prodotto non testato”. E questo non distingue i prodotti “buoni” da quelli “cattivi” poiché comunque la stragrande maggioranza dei prodotti finiti già non è testata su animali, non essendo obbligatorio per legge.
Scegliere i prodotti leggendo le etichette
Le informazioni obbligatorie per legge in etichetta
La legge prevede queste indicazioni obbligatorie, in caratteri indelebili ed in modo facilmente leggibile e visibile:
a)nome o ragione sociale e la sede legale del produttore o responsabi-
b)contenuto nominale per prodotti aventi peso o volume netto superiore o uguale a 5 grammi o 5 millilitri. Non è obbligatorio per campioni gratuiti, prodotti monodose e preconfezionati contenenti insieme di pezzi: in questo ultimo caso sull'imballaggio deve essere specificato il numero dei pezzi, quando lo stesso non possa essere determinato dall'esterno
c)data di durata minima di un prodotto. E' indicata con la dicitura "Usare preferibilmente entro….". Per i prodotti la cui durata minima è superiore ai trenta mesi, non è necessario porre la data di scadenza
d)precauzioni particolari devono essere presenti sull'imballaggio prima-
e) elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso al momento del-
i) periodo post-
Gli ingredienti con una concentrazione inferiore all'1% possono essere indicati in ordine sparso dopo le sostanze con una concentrazione maggiore dell'1%. I coloranti vengono messi dopo tutti gli altri ingredienti secondo il Color Index. Gli ingredienti devono essere scritti secondo la nomenclatura comune prevista dall'inventario europeo (INCI). Sull'imballaggio primario e secondario dei prodotti cosmetici è consentito usare espressioni riguardanti acque minerali, fanghi termali, purché i prodotti stessi contengano sali minerali o fanghi termali.
Qualità dei prodotti: come riconoscerla?
E' purtroppo per noi spiacevole rilevare che, ad oggi, non vi sono per il consumatore elementi informativi sufficienti a capire, leggendo l'etichetta, se un prodotto sia o meno di buona qualità. Infatti, la presenza della sola composizione qualitativa (e non quantitativa) rende impossibile anche ad un esperto valutare un prodotto in base agli ingredienti (sono sempre così numerosi!). A maggior ragione risulta impossibile ad un semplice consumatore, poco esperto di tecnica cosmetologica. I test comparativi sui prodotti, quando disponibili, aiutano in questo senso, ma il loro costo è praticamente proibitivo per le associazioni di consumatori, almeno in Italia. Per il momento accontentiamoci di riflettere sul fatto che costi esageratamente bassi non sembra possano garantire l'impiego di materie prime di qualità eccelsa (non è necessariamente vero il contrario), ma questo non significa affatto che si tratti di ingredienti nocivi o allergizzanti: a volte, come ricordavamo, le differenze di prezzo sono dovute alla qualità.
Incidenza media delle materie prime sul prezzo dei cosmetici come gradevolezza al tatto e consistenza, al packaging più elegante e complesso ma soprattutto alla pubblicità e al margine di profitto riservato al canale di vendita (più elevato in farmacie e profumerie, meno nella grande distribuzione).
Conclusioni e raccomandazioni
Scegliere i prodotti leggendo le etichette Nel corso di questa guida abbiamo dato consigli utili ad adottare, nell'acquisto e nell'impiego dei prodotti cosmetici, i tradizionali accorgimenti del consumo consapevole: senso critico, osservazione, ricerca di informazioni, diffidenza per il messaggio pubblicitario che promette miracoli. Applicate queste sagge precauzioni, il prodotto migliore è quello che ci soddisfa di più nell'uso quotidiano e che ci sembra offra un giusto rapporto qualità prezzo, premesso che la qualità dal punto di vista tecnico scientifico e l'assenza assoluta di agenti chimici dannosi per l'organismo sono elementi sui quali il consumatore non è oggi informato né garantito abbastanza. Ascoltare i consigli del venditore per la scelta del prodotto più adatto alle nostre esigenze è utile solo nella misura in cui queste informazioni vengono raccolte da più fonti e confrontate, nella consapevolezza che comunque nessuna crema potrà cancellare gli anni che passano (ma neanche la più riuscita chirurgia estetica lo fa, anzi talvolta peggiora le cose...). Ricordiamo sempre infine che la migliore via verso il mantenimento di un corpo sano e bello è quella di uno stile di vita salutare, una dieta variata e ricca di vitamine (non in pillole ma da frutta e verdura fresca!), sali minerali e fibre, un po' di sport, un regolare sonno ristoratore e una certa, preziosa attitudine ad evitare lo stress, che come è noto è il primo nemico della pelle e...del sorriso.